Promosso con il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Riyadh e dell’ICE, l’evento riunisce oltre 35 aziende italiane in una grande installazione immersiva firmata dallo studio Giò Forma: un paesaggio architettonico modulare rivestito da un tessuto rosso semi-trasparente, simbolo di energia e connessione. In questo contesto, Lema porta a Riyadh la propria filosofia Feel at Home, una visione dell’abitare che unisce artigianalità, tecnologia e cultura del progetto per dare forma a spazi accoglienti e personali. Attraverso due nuclei di arredi, inseriti all’interno dell’allestimento, il brand interpreta due diverse declinazioni del vivere contemporaneo.

Il primo dialoga tra leggerezza, funzionalità e spirito domestico: lo scrittoio Ortis di Gabriele e Oscar Buratti, con il suo piano ovale e la struttura filiforme, reinterpreta la tradizione dello scrittoio come luogo intimo e versatile. Accanto, il pouf Notch di Johan Lindstén introduce una nota informale e dinamica grazie alle sue forme morbide e alle cinghie in cuoio naturale. Il secondo nucleo, dal carattere più architettonico, è composto dalla poltrona Alton di David Lopez Quincoces, intrecciata a mano con oltre 200 metri di corda di cuoio; dalla libreria Plain di Francesco Rota, che costruisce spazi fluidi e aperti; e dai tavolini Francis di Norm Architects, caratterizzati da volumi materici e proporzioni essenziali.

Lema è inoltre presente nella Business Lounge progettata da Lissoni & Partners, con le poltrone Miki di Pierattelli Architetture e i tavolini Sign di Studio Kairos, contribuendo a definire un ambiente pensato come luogo di incontro e scambio culturale, sottolineando l’importanza del design come esperienza condivisa.